P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, non crede alle recenti dichiarazioni in favore dei cristiani espresse dai leader del movimento islamico. I continui cambi di posizione dei Fratelli musulmani dall’inizio della rivoluzione dei Gelsomini al dopo elezioni.
Egitto – Il Cairo – “I Fratelli musulmani non sono credibili, vogliamo fatti e non parole”. E’ quanto afferma p. Rafiq Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, sulle dichiarazioni in difesa dei cristiani espresse ieri da Mohames Badie, principale leader del movimento islamico. Nonostante le critiche positive della Chiesa anglicana e della Chiesa ortodossa, il comunicato dei Fratelli musulmani ha suscitato forti dubbi fra i leader cattolici, che sottolineano la non trasparenza mostrata in questi mesi dal partito musulmano.
“I Fratelli musulmani fanno sempre più dichiarazioni – spiega p. Greiche – all’inizio le loro affermazioni sono sempre molto dure nei confronti dei non islamici. Se qualche leader democratico o cristiano protesta, sono subito pronti a cambiare versione, per evitare di essere bollati come estremisti”.
Esempi di questo atteggiamento si sono susseguiti durante tutta la rivoluzione dei Gelsomini, prima ostacolata dalle guide spirituali della Fratellanza e in seguito cavalcata dai leader politici per ottenere voti alle elezioni. “Nei giorni scorsi – continua p. Greiche – una delle più importanti guide spirituali (Mourshed) dei Fratelli musulmani ha affermato che chi è contro i principi della sharia deve essere espulso dal Paese, con un evidente riferimento ai cristiani. Ieri, Mohames Badie, leader del movimento ha invece assicurato l’uguaglianza per tutti i cittadini”. Il 10 ottobre, all’indomani del massacro dei copti in protesta davanti alla sede della Tv di Stato, i Fratelli Musulmani hanno diffuso un comunicato in cui di fatto giustificavano la reazione dell’esercito, sottolineando “che ora non è il momento per i cristiani di fare delle rivendicazioni”. Il 12 ottobre Badie, ha invece ritrattato quanto affermato dai portavoce del movimento, dichiarando che “le violenze accadute a Maspero sono state provocate dai resti del Partito nazionale democratico di Mubarak”.
Secondo p. Greiche vi sono contraddizioni anche nel rapporto con i salafiti, il volto duro dell’islam radicale. Essi sono stati utilizzati in questi mesi di campagna elettorale per diffondere paura fra gli islamici moderati e le minoranze religiose. Durante le elezioni dello scorso 28 novembre, in diversi seggi Fratelli Musulmani e Salafiti hanno formato liste comuni per prendere voti. In questi giorni, il partito Giustizia e Libertà (Fratelli Musulmani), si è invece dissociato da alcune dichiarazioni degli estremisti sull’obbligo del velo, la chiusura dei negozi di alcolici e la divisione fra uomini e donne nei locali pubblici. (S.C.)
Fonte: www.asianews.it del 13 dicembre 2011