Lagos (Agenzia Fides) – I cristiani nigeriani delle tribù indigene nello stato di Yobe sono terrorizzati e si preparano ad abbandonare i loro territori ancestrali, a causa delle minacce e delle violenze del gruppo di miliziani islamici “Boko Haram”, che continua gli attacchi contro chiese e abitazioni dei fedeli cristiani. E’ quanto riferiscono fonti di Fides in Nigeria, ricordando che “la popolazione del Nord è nel panico e nell’insicurezza dopo la scadenza dell’ultimatum lanciato dai miliziani, che intimava ai cristiani di abbandonare il paese”.
Gli attacchi della Boko Haram nel nord della Nigeria proseguono, anche dopo che il presidente Jonathan aveva decretato lo “stato di emergenza” per prevenire la violenza in quattro stati e temporaneamente chiuso i confini della nazione con il Camerun, Ciad e Niger. Secondo fonti di Fides, “il Boko Haram sta cambiando tattica per aggirare lo stato di emergenza. Stanno monitorando le aree in cui i cristiani si riuniscono, segnalano le case e cappelle cristiane e poi attaccano, casa per casa, durante la notte”.
Come riferisce a Fides l’Ong “Christian Solidarity Worldwide”, che è presente in loco, a Damaturu, capitale dello Stato di Yobe, uomini armati hanno attaccato un complesso cristiano a Gashu’a Road, uccidendo due persone e ferendone altrie. La milizia continua a organizzare attentati esplosivi negli stati di Borno e Jigawa e Gombe. Secondo i cristiani locali, “il pericolo è che ci siano rappresaglie, che possono innescare ulteriori violenze e spargimenti di sangue”.
P. Timothy Lehane Barrett, Segretario Generale della “Pontificia Opera per la Propagazione della Fede”, che è stato di recente in Nigeria, commenta a Fides: “Il Boko Haram non rappresenta i musulmani nigeriani: ho visto molte manifestazione di dialogo e solidarietà interreligiosa, perché i musulmani vedono le buone opere compiute dai cristiani. Vogliamo dire ai cristiani nigeriani che non sono soli, che molte comunità nel mondo pregano per loro e sono loro vicini. So che i fedeli in Nigeria offrono a Dio la loro sofferenza e pregano per i cristiani perseguitati in tutto il mondo e anche per i loro nemici, cioè per quanti li attaccano e li uccidono”. (PA) (Agenzia Fides 7/1/2012)
Fonte: http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=38114&lan=ita